12/03/1921 (2019) L’AVVOCATO E LA SUA DINASTIA

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pasqualeDopo il pieno di emozioni in una serata epocale accompagnato da un pianto di gioia che non provavo sportivamente da ben 33 anni (TOKIO 8 DICEMBRE 1985 IN CAMPO ED IN HOTEL DOPO LA VITTORIA SULL’ARGENTINOS JR), è tornata come sempre la normalità pur nella consapevolezza che anche in Europa tutti temeranno di giocare all’Allianz Stadium. Come per Fatalità, una trascendenza che dalla nascita segue il mito della Juventus, ieri ricorreva l’anniversario  della nascita di  Gianni Agnelli nel lontanissimo 12/3/1921; un uomo che insieme ad una Dinastia (dal Senatore Giovanni all’attuale Presidente Andrea passando per Edoardo ed Umberto) ha accompagnato ai vertici di popolarità mondiale la più bella favola sportiva italiana per Stile Successo e Sacrificio in una continuità ineguagliabile ormai secolare fra quattro anni!! Lui ha certamente guardato la sua creatura con tutti gli Avi, ed i suoi figli hanno risposto come era doverose conseguenziale con un Animus ancestrale di combattenti in ALLEGRIA PER GIOVENTU’ e per uno Spirito  Bohemienne di Antica e Primordiale Filosofia dei fratelli Canfari (Enrico ed Eugenio). Da stamane però torna subito la normalità secondo il VERO MOTTO  di famiglia: ”Ogni cosa fatta bene può sempre essere fatta meglio”

Ed è da qui che vorrei riprendere un discorso che negli ultimi anni è stato dimenticato per la zizzania infiltrata e che ha dilaniato in alcuni momenti la nostra stessa gente di fede juventina.

E’ stata una magica emozione ma poi si ritorna alla realtà. Non tutto era sbagliato prima come peraltro non tutto è perfetto oggi. Il cammino è molto lungo verso quella coppa diventata, per forzature esterne, una ossessione (vi assicuro che per me prevale TUTTA LA LEGGENDA su di una coppa pur bellissima e di grande prestigio). Ed è proprio per un qualcosa di imperfetto nella struttura della compagine (i Dirigenti sanno bene come e dove intervenire in estate) che la strategia messa in atto da UN UOMO e CONDOTTIERO come Allegri ha prodotto quell’impresa.

Da un falso 433 sulla carta è riuscito a non far capire nulla agli avversari non comprendendo questi ultimi le trasformazioni approntate da Allegri  in ogni frazione di gara: da un 433 ad un 343; alle sorprese di Emre Can spola tra centrocampo e difesa come di un Bernardeschi anch’egli spola ma tra centrocampo ed attacco ed infine uno Spinazzola vero mattatore sulla fascia. Il CR7 poi ha spiegato il perché di un investimento a chi (come i peggior sordi) non vogliono sentire. Insomma una coesione e compattezza che ha concesso una sola occasione (PERALTRO MOLTO GRAVE ED UNO DEI PUNTI D’OSSERVAZIONE CRITICA) agli avversari ai quali bastava un gol per sfiancare moralmente la Juventus.

Aspettiamo sereni gli sviluppi comunque vadano le cose. Al di là del prossimo futuro, legato anche alla fortuna indispensabile, sappiamo che dai Vertici europei non scendiamo fino a che un ciclo internazionale non si completerà come già successo tra il “77” ed il 2004, prima cioè che qualcosa di mostruoso si materializzasse.

Poiché ho parlato all’inizio di orgoglio sportivo italiano oltre che juventino, penso di poter affiancare PER LA STORIA la Grande Partita di ieri sera ad altre due del passato nostrano: 1) La rimonta nel 1965 dell’Inter sul Liverpool (3 a 0 dts) e la coraggiosa e vittoriosa battaglia del Milan sul campo dell’Estudiantes nel 1969.

Nel frattempo io ed il popolo juventino, fuori dal campo, lavoriamo per una battaglia sentimentale (per quella giuridica ha già provveduto l’Avvocatura della Juventus da due mesi) con una raccolta firme per dimostrare che un “sentimento popolare” anela  alla “Restitutio Ad Integrum” di una ferita mai rimarginata dall’anno 2006. A PRESTO AMICI SPORTIVI TUTTI

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Articolo nserito in Calcio, Editoriale. Memorizza il .

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