A proposito di lealtà

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Olympiastadion Berlin, Berlino

Olympiastadion Berlin

Nei giorni scorsi, a chiusura del campionato, avevo espresso un auspicio per il futuro. Ci affanniamo sempre e con tanta retorica ad augurarci una svolta decisiva per un restyling dell’immagine (scaduto) del calcio. Tale promessa di intenti somiglia però moltissimo alla letterina per Babbo Natale che i bambini nascondono sotto al piatto alla vigilia della nascita di Gesù. Vengono recitati (in quel caso con ingenuità infantile) tanti buoni propositi che quasi mai vengono tradotti nella realtà , salvo riscrivere la letterina un anno dopo. Ma sono bambini e li perdoniamo sempre. La letterina che viaggia sui siti da parte delle istituzioni e dei protagonisti è invece un inganno da adulti e perciò non perdonabile. Quel che sto per dire è ovviamente riscontrabile al 90% solo nel calcio. Gli altri sport danno tanti esempi positivi e sono evoluti nel corso del tempo. Non ritengo quindi imputato il Coni ma la legacalcio e la FIGC (equivalgono alla FIFA a livello mondiale). Partiamo dai calciatori. Credo di non essere il solo a vedere ed assistere a scene e sequenze ormai ordinarie di atteggiamenti, simulazioni, risse, violenza atletica durante le fasi di un incontro e grossolani comportamenti con dichiarazioni al di fuori del campo sopra le righe per usare un eufemismo. I social network sono diventati uno sversatoio di concetti beceri e di istinti primitivi. Ma la cosa che più mi irrita è l’osservare i calciatori nel tentativo sleale di indurre l’arbitro a sanzionare il loro avversario in campo che è innanzitutto un loro collega. Ad ogni contatto restano a terra un tempo quasi sempre ingiustificato; le mani sul viso con senso di disperazione perché  “toccati” dall’avversario; le volte in cui cadendo per un ipotetico sgambetto abbracciano il pallone come se a decidere non debba essere l’arbitro. Passiamo ora all’arbitro ed ai regolamenti. Il primo chiaramente applica le regole dettate all’inizio della stagione dall’AIA ma quali grandi scienziati si inventano ogni anno variazioni cervellotiche che hanno solo obnubilato le poche certezze degli sportivi? Ormai per portare a termine gli incontri di calcio ci si avvale di ben sei arbitri; quindi inizia il balzello delle opinioni di tutti i commentatori televisivi e carta stampata;  una buona parte dell’esercito viene utilizzata per sorvegliare il popolo del tifo per evitare (??) degenerazioni varie. Eppoi vi è tutta la settimana a disposizione per spargere veleni che pian piano hanno quasi demolito il sano sfottò trasformandolo in qualcosa di più pericoloso. Hanno però inventato il fairplay: che bello! Per quanto riguarda i regolamenti osserverei: i rigori si battono ancora senza la finta proibita ? (dicono che i calciatori rallentano la corsa ma in tanti casi non è vero); e l’entrata in area in massa al momento del calcio di rigore è sempre vietata?; e perché i portieri nel rinviare la palla lo fanno molto spesso un metro fuori dall’area?; e perché non si mette fine alla questione della volontarietà del fallo da rigore? (braccia larghe, aumento del volume corporale e così via). Signori, da sempre è rigore quando c’è volontarietà del fallo senza aggiunta di altra interpretazione. Dovrei parlare poi delle proprietà, dei dirigenti, degli editori ma l’approfondiremo di volta in volta perché l’analisi è infinita. La cosa più triste è sentirsi dire, proprio dalle vittime (gli sportivi) che è tutto inevitabile perché domina il business. Questa non l’ho mai capita! Perché il negativo fa notizia ed il buon intendimento invece no? A quest’ultimo è dedicata solo un po’ di retorica! D’altronde per quanto riguarda questi ultimi aspetti la mia opinione è superflua. E’ la cronaca giudiziaria a parlare e narrare gli avvenimenti. Ed a questo punto il mio auspicio iniziale diventa chimera. Per un momento mi riprendo nel morale perché leggo e sento dire “Faremo piazza pulita” ed in questo la politica e lo sport (ormai a braccetto) sono gemellati, ma subito dopo ricasco nella depressione al pensiero che quella frase l’ho sentita dalla nascita. La mia memoria è intatta purtroppo o per fortuna! Il calcioscommesse del 1980 (con arresti negli stadi); gli sconcertanti nuovi campi sportivi ai mondiali del 1990 in Italia (ricordate le zolle che saltavano dopo appena un mese?); la cosiddetta Calciopoli del 2006 (non hanno mai voluto certificare la verità vera) quando la frase più cristiana fu “Mai più il calcio in mano agli imbroglioni” oppure l’altra “Nessun colpo di spugna, faremo piazza pulita” (ancora un’altra volta). Parlarvi dei nove anni successivi è ugualmente superfluo: imbrogli che hanno coinvolto una miriade di personaggi e cariche istituzionali che però ancora sono al loro scranno! Credo che quest’ultima visione sia frutto di un sogno – incubo iniziato proprio nell’ultimo decennio per tenermi lontano dalla vita reale. In tale incubo ho visto faccendieri, malavitosi,collusi e corrotti depredare tutto con voracità annientando quei valori positivi dello sport e della politica (si anche della politica) che pur avevamo assorbito. E questo incubo, che dura ormai da troppo tempo, sta per esaurirsi come segnala l’elettroencefalogramma (le onde delta più profonde stanno trasformandosi in “alfa” più vicine allo stato di veglia). Ma prima che il gallo sia desto vi prego di rassicurarmi che davvero si è trattato di un brutto sogno e che invece l’Italia è oggi un paese libero e liberale, “sicuro”, con libertà di espressione senza insulti od odio di classe. Ora sono di nuovo sveglio e davanti agli occhi mi ritrovo un’Italia certamente migliore ed addirittura ambìta da centinaia di migliaia di stranieri che sulle nostre coste desiderano  “sbarcare” per trovare la felicità. Davanti ai miei occhi si apre uno scenario nuovo ed incredibile: è una vera e propria INVASIONE!

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Articolo nserito in Calcio. Memorizza il .

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