A VALERIA, SENZA RETORICA, CANTANDO LA “MARSIGLIESE”

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Da diversi giorni non sto parlando di calcio ritenendo doveroso dedicarmi alle problematiche angoscianti e decisive per le sorti dell’Italia e ancor più per il mondo intero. Nell’ultimo editoriale ho esaminato il comportamento di uomini e gli avvenimenti che regolarmente affliggono la mia città (Salerno) e la regione intera per colpa di una politica (definita giustamente politicante proprio da chi ne rappresenta l’emblema) sempre più ingestibile, direi borderline (vero e proprio eufemismo) in quanto a legalità. Dopo poche ore dalla mia ultima pubblicazione ecco giungere drammaticamente l’ennesima strage che ha bloccato le menti ed i cuori del mondo intero, o per meglio dire di una parte di esso perché l’altra metà trova immediatamente (prima ancora di piangere le vittime) ricostruzioni di comodo e consone alle proprie opinioni consolidate di generazione in generazione con i tanti “se”, i troppi “ma” e gli infiniti “distinguo” nell’analisi dell’ennesimo massacro. È dal 2001 che sono diventato (finalmente) intollerante davanti alla malafede, al pregiudizio, alla sete di potere che governa il mondo intero. Ricordo che dalle “Twin Towers” in poi abbiamo assistito, come da copione ripetitivo della stessa commedia-tragedia, alle scene di solidarietà (ricordate le matite rivolte al cielo dopo Charlie Hebdo?, ai comunicati di fratellanza verso il popolo vittima di turno?). Sono certamente momenti toccanti e significativi per poter trasmettere i propri sentimenti d’amore a chi soffre a causa della bestialità di una parte del genere umano. Ma ogni volta, trascorsi i primissimi momenti di sgomento e di angoscia, ecco pronto il solito “nauseantedisgustosoindegno” coro ancora più immorale, forse amorale e quindi complice di chi, per difendere posizioni politiche ed interessi personali, a viso scoperto afferma con cinica convinzione che rispondere all’odio con l’odio è sbagliato mentre fondamentale resterebbe sempre il dialogo e la ricerca delle cause di gesti tanto folli. Il dialogo ovviamente dovrebbe avvenire con chi si imbottisce di tritolo o con i loro mandanti. Credo che aggiungere un commento a questa eventualità sia più folle del ragionamento stesso. Io sono stanco di  ascoltarli e non nascondo una reazione astiosa che diventa sempre più pericolosa soprattutto per la mia stessa psiche; e mi chiedo perché in nome della pluralità dell’informazione io debba sorbirmi e sopportare il pensiero di qualsiasi rappresentante di popoli, di  “sette” e di filosofie che hanno portato una guerra di religione sotto e dentro le nostre case, quella guerra che è il principale motivo dell’esistenza in vita per tanti ma che non appartiene alla cultura cristiana in Occidente. Non è vero che questo conflitto (è la terza guerra mondiale?) ha avuto inizio nel 2001 a New York. Ritengo invece, come qualche personaggio intelligente e vero intellettuale ha rilevato di recente, è di fatto cominciato 14 secoli fa, quando cioè fra il Medio Oriente e l’Occidente si  è insidiato un maledetto furore di invasione seguendo improbabili dettami di un Dio personalizzato. Per Oriana Fallaci, la donna più eroica ed intelligente che il mondo moderno ricordi, dovrebbe essere proposto un “Nobel” post mortem a parziale ringraziamento e risarcimento morale per ciò che ha detto, fatto, previsto e cercato di evitare per il bene dell’Occidente e dell’umanità intera. La verità non può essere che una sola con relative e possibili variabili. Soltanto chi ha approfondito la storia in maniera oggettiva ne può capire  radici ed  evoluzioni nel corso dei secoli. Invito tutti a tralasciare Internet per almeno un’ora al giorno dedicandoci allo studio degli avvenimenti del mondo, quelli che partono da lontano e non scelti a caso per rafforzare le convinzioni di ognuno. È solo dalla conoscenza del passato che si può sperare di comprendere con onestà intellettuale il presente ed impegnarsi a costruire un futuro migliore. Il resto è solamente fatto di starnazzi, volgarità, bestemmie fino al totale scempio della ragione. L’analisi del passato è questione fin troppo elementare. Il terrorismo con suicidi incorporati è figlio della divisione dei popoli nel mondo; tutte le Nazioni,una dopo l’altra, sono state divise in più tronconi ed in esse sono cresciuti e sono stati istruiti coloro che hanno volto al male la loro intelligenza approfittando di un sistema esasperatamente democratico. Hanno potuto piantare radici cattive genitrici delle attuali atrocità. Perché il popolo contemporaneo non si chiede il motivo per cui le città Occidentali (in particolare Italia e Spagna) sono zeppe di torri saracene? Conoscono le guerre della Spagna contro i Mori prima ancora della scoperta dell’America? Come dicevo prima bisogna studiare e saper studiare con oggettività e lealtà riscrivendo, se necessario,  la storia su di una lavagna vuota (tabula rasa) come dicevano gli antichi filosofi greci. La Francia chiede aiuto all’Unione Europea ed io mi sento oltremodo “Parigino” e stretto ai familiari di Valeria senza alcuna voglia ulteriore di ascoltare dagli schermi televisivi oche e bisonti!

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