Rissa elettorale: anche questa è andata!

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Vorrei chiarire senza tema di equivoci che la finalità del mio sito sarà sempre principalmente e professionalmente quella di approfondire i temi della medicina e del calcio. Se così non fosse potrei essere tacciato di “tuttologia”, termine che giustamente da molti è inteso come supponenza ingiustificata. Ma in una rubrica di “attualità” qualsiasi cittadino ha il diritto-dovere di contribuire al dialogo ed all’approfondimento con spunti meditativi degni di attenzione. E veniamo al punto. Come per il campionato di calcio, anche per quest’ultima rissa (in alcuni casi) elettorale possiamo dire: per fortuna anche questa è andata! Ma ogni volta che ciò succede resta in ogni persona onesta intellettualmente un sentimento amaro di smarrimento ed incredulità mentre ci sostiene ancora soltanto qualche seme di speranza che tutti i tentativi reiterati di “regime” non riescono ad annientare. Per la conquista del potere questa volta si sono rotti gli argini. Siamo stati costretti a dover ascoltare discorsi di bassissimo livello e di scarso contenuto politico conditi molte volte  da illegalità. Espressioni quali “regolamento di conti” o accuse di illegalità a commissione antimafia (composta da più entità politiche elette dal parlamento) o frasi tendenti a giustificare una sconfitta come “le spaccature a sinistra hanno fatto vincere il centrodestra (Liguria)” mentre le vittorie della sinistra non sono mai dovute a spaccature della destra. Per me sono ormai discorsi da bar come per una partita di pallone: quando la propria squadra vince è tutto regolare perchè “troppo forte” ma quando perde è sempre colpa dell’arbitro. Provo vergogna io per loro per tutto questo scempio. Mi sembra evidente che solo la Lega nord (ormai Lega Italia) abbia il diritto di esultare e sentirsi gratificata per i suoi programmi votati in regioni un tempo distanti anni luce da essi. In Campania non è stata rappresentata, in Liguria si!! E’ da prendere atto che anche il movimento di Grillo mantiene posizioni ovunque ma per il momento è un voto da considerare ancora di protesta come lo è stato nei primi anni dalla nascita per la Lega nord. Per superare il concetto di voto di protesta tale movimento dovrà ben spiegare e con molta chiarezza le modalità pratiche con cui vorrebbero governare e con chi. Da soli non credo sia possibile perchè in questo caso torneremmo al concetto bocciato di regime (come il velleitario e renziano partito della Nazione?). Al di là di tutte queste chiacchiere l’argomento “principe” che vanifica ogni discorso è l’ASTENSIONISMO. Un tempo tacciavamo i non elettori di superficialità ed irresponsabilità. Credo che oggi, alla luce di tanti avvenimenti nauseanti, si debba chiedere scusa almeno ad una gran fetta di coloro che si sono allontanati perchè sfiduciati e nel contempo studiare con umiltà tutte le motivazioni per poter sperare di recuperare non dico il 50% ma almeno il 25% dell’elettorato. Sia chiaro che questo “mea culpa” riguarda tutto l’arco costituzionale senza colori che tengano. Se si fa la somma della protesta e dell’astensione si arriva ad una percentuale impressionante tale da farci chiedere di cosa parla chi ha vinto con una presenza alle urne così ridotta. E con quale carisma, prestigio ed autorevolezza possono pensare di governare catturando la stima di un popolo? Ecco, questa è la meditazione che sentivo di trasmettere. Ma mi accorgo solo ora che ho commesso l’errore di tutti: aver messo cioè “l’astensione” quasi in post scriptum. Prego il lettore di scusarmi e prometto di riparare approfondendo questo tema nei particolari nei prossimi giorni. Con rispetto vi saluto.

 
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Articolo nserito in Attualità, Editoriale. Memorizza il .

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