SPQS: SONO PAZIENTI QUESTI SALERNITANI

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Lotito 3Mi spiace tanto intervenire ma non posso più tacere nemmeno per quanto riguarda la “Salernitana”, squadra di calcio della nostra città e simbolo sportivo assoluto per tutto il territorio. Premetto che non sono mai per le esasperazioni e nell’euforia e nella depressione. Non riesco a tollerare i momenti di esaltazione collettiva prolungata derivante da un successo (su cui invece la retorica si diverte a fantasticare in maniera odiosa) così come, parimenti, non posso giustificare l’eccessiva preoccupazione degli appassionati quando le cose stentano a decollare. Insomma nel bene come nel male si rischia di diventare insopportabili!Tale rimprovero l’ho tante volte rivolto ai miei conterranei, ma oggi la mia attenzione si sposta su di un personaggio non particolarmente condivisibile nel suo modo di porsi, di parlare e di agire in alcune circostanze: parlo del sig. Claudio Lotito, pluripersonaggio, pluripresidente, insomma troppo”Plurimo”! Risolti col silenzio mediatico alcuni autogol nazionali, il Presidente non mostra alcuna moderazione nel bacchettare i tifosi granata, rei di non portare nelle casse societarie abbastanza danaro con l’acquisto di biglietti in occasione delle gare interne! In sintesi il Lotito sostiene di aver sempre mantenuto le sue promesse dal momento in cui ci tirò fuori dal “baratro”, contrariamente ai tifosi che non avrebbero mantenuto la parola d’onore nell’automatico sostegno economico! Ho ascoltato e letto le reazioni stizzite di quanti non hanno gradito l’ennesimo rimbrotto (eufemismo) ritenuto illegittimo ed estremamente ingiusto. Ho molto apprezzato la dignitosa reazione ed al coro intendo aggiungere anche la mia voce chiarendo altresì qualche particolare degno di nota.

1) Questa autocelebrazione di diversi presidenti l’ho già sentita in altre circostanze ed in altre città come Firenze, Roma (sponda Lazio), Genova (versante rossoblu), Palermo, Avellino, Napoli ed appunto Salerno. E sono i primi nomi di città che mi sovvengono di getto. Il primo aspetto da chiarire è che le succitate realtà avrebbero comunque risolto le proprie difficoltà essendo portatrici di Storia ed avendo con se’ un passato ed un presente politico troppo importante per non metterlo in campo! In alcuni casi sono state cambiate anche le regole per dare una mano e vorrei che nessuno se ne dimentichi!

2) Per far risalire oggi una società blasonata (il Parma sarà in tre anni probabilmente di nuovo in serie A, e ne sarò contento) non sono necessarie imprese titaniche per la possibilità di fruire di vari meccanismi, in primis i play-off. Quando abbiamo dovuto attendere 23 anni per risalire in “B”, una sola era la vincitrice per ognuno dei tre gironi a 20 squadre ed in tante occasioni finivamo secondi o terzi nonostante deficit economici all’epoca dei cosiddetti “mecenati”. Quest’ultimi potevano pur non essere particolarmente capaci nel calcio ma certamente mettevano a rischio sostanze proprie. Oggi non è propriamente così, la cronaca ce lo riferisce e chi vuol capire capisca!

3) Ultima considerazione (credo la più inerente al tema) certa e certificata dall’Italia intera attiene alla passione, al numero di spettatori ed al relativo esborso economico che la città di Salerno profonde da sempre dal “Vestuti” all”Arechi” (a proposito, quando intitoleranno lo stadio a personaggi storici come Casalbore (su tutti) o Viani lasciando nel suo castello il principe longobardo?). E vengo al punto cruciale.

Egr. Presidente, dopo i rituali e sentiti ringraziamenti per l’opera svolta finora, sento il dovere di chiederle di non esagerare più nel bacchettare ad ogni difficoltà i salernitani perché diecimila spettatori in periodi mediocri, cinquemila abbonati in una stagione di transizione, e le file che si osservano dai rivenditori autorizzati, non sono certamente bruscolini come oggi si suol dire e come non si rilevano neppure in società di “A”. Se poi si rileva un piccolo ritorno di risultati eccovi cadervi addosso ventimila appassionati che vi fanno conteggiare persino gli interessi!

Ed allora la mia preghiera è quella di moderarsi nei toni e nella sostanza durante le sue esternazioni. Secondo me, sarebbe stato molto più naturale ed intelligente da parte sua dichiarare: “Siate vicini anche quest’anno pur se le scelte non sono state perfette, ma nel caso interverremo per rimediare in tempo”. Era così difficile? Possibile che nessuno glielo abbia suggerito? Mi dia retta ed eviterà incomprensioni e veleni nel rapporto città-società! Tutto qui. Io l’ho frequentata e so bene che in alcuni momenti i consigli saggi sono per lei assolutamente indispensabili. Apprezzo invece l’atteggiamento misurato del suo socio e co-proprietario, deciso, severo, ma obiettivo e soprattutto mai arrogante. Questi rappresenta un buon punto di ripartenza ma non sufficiente perché dopo aver elogiato Mezzaroma, resto in attesa del segnale dell’altra metà..di Roma!

 

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