I processi non finiscono mai, che noia!

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imagesNon passa giorno che il ricordo del 2006 non turbi il mio naturale umore ed immenso diventa lo sforzo per mantenere un apparente equilibrio. Sto lavorando sodo affinchè per Natale 2015 possiate leggere un racconto; per esser precisi il mio racconto perché, mio malgrado, spettatore e al tempo stesso “testimone” di alcuni momenti maggiormente significativi di quella brutta storiaccia. Perché non si materializzasse quella calamità, Gianni ed Umberto Agnelli avrebbero dovuto possedere il dono dell’immortalità: gli avvoltoi erano ovviamente consapevoli che l’eternità non esiste ed erano già da tempo organizzati per poter colpire con violenza inaudita e soprattutto per ribaltare la verità a loro esclusivo vantaggio. Che ognuno di noi abbia dei nemici si è tutti consapevoli. Ma la vera drammaticità (che non sarà mai superata da “quelli che sanno”) si avverte nel momento in cui la mente con la sua intelligenza (dal latino intelligere, ossia unire i punti distanti tra loro per ottenere una immagine netta) realizza che il nemico è più vicino di quanto si sia potuto immaginare (a volte in casa) e capace di lotte fratricide per il potere. Come su accennato nel prossimo futuro chiarirò quali sono i punti da unire e se non sarà sufficiente il capitolo (del libro) dedicato all’argomento, lavorerò per la pubblicazione di una “dispensa” sul tema. La vera calciopoli è iniziata (sviluppandosi fino all’incendio) dopo l’anno 2006. A volte, con le dovute proporzioni ed argomentazioni di natura maledettamente diversa, scorgo un parallelismo con gli stravolgimenti politici. Questi ultimi avvengono per la sostituzione cruenta (quando non è possibile quella democratica) dei governi con gruppi nuovi che, stanchi nell’attesa da decenni ricorrono a qualsiasi mezzo per assaltare il palazzo. Non ho mai considerato questi atti come sentimento d’amore, di ambizione e di odio si! Ricordate il ministro Melandri affermare che ci sarebbero state sentenze esemplari? Che nessun colpo di spugna sarebbe stato possibile pur di eliminare il marcio? Ed infatti mai come allora si fece tutto maledettamente in fretta per mettere in atto un proposito atteso da novant’anni: punire la Juventus ed il suo mondo. Fu la mancata difesa a lasciare inebetiti ed in taluni casi a stroncare la passione del popolo di fede juventina. In qualsiasi argomentazione l’antipatia, l’avversione ed altri sentimenti simili sono anche comprensibili, ma l’odio così forte giammai! Sto dissertando di calcio e non di guerre. L’analisi degli avvenimenti degli ultimi nove anni ci sballotta dalla finale di Berlino con in campo una Juventus al completo tra le formazioni dell’Italia e della Francia ad una attualità che certifica la nostra discesa agli inferi (sportivi) nel ranking europeo e mondiale: corruzione, tribunale, vertenze, processi sportivi e non, dirigenze posizionate immeritatamente ad alti livelli e, per completare il quadro, istituzioni sportive che senza carisma confondono ancor di più il popolo di appassionati con l’esibizione di un potere arrogante. Quanti discorsi etici, quanti conflitti di interessi, quali curriculum vitae a dir poco discutibili. Ma apprendo che tra qualche giorno riprendono i processi finalizzati ovviamente alla (ri)pulizia del mondo del calcio, un esercizio noiosamente ricorrente che vedrà emergere soggetti nuovi tutti da scoprire, ovviamente fino a nuove inchieste. Ma davvero ci siamo? O ci fanno? E’ sempre l’Italia del gattopardo, anzi no! Abbiamo insegnato bene al mondo come si fa finta di cambiare senza che nulla cambi!

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Articolo nserito in Calcio, Editoriale. Memorizza il .

4 risposte a I processi non finiscono mai, che noia!

  1. Daniele scrive:

    Sono pienamente d’accordo. Lei ha compreso perfettamente quello che è accaduto con la farsa denominata calciopoli, e ne spiega benissimo, in poche righe la genesi e soprattutto le conseguenze da essa derivate. Purtroppo il 90% degli italiani, e, ahimè, larga parte dei tifosi juventini stessi, è ancora convinta della colpevolezza della società bianconera e di Luciano Moggi. Mi piacerebbe davvero sapere quando uscirà il suo libro perché intendo assolutamente leggerlo.

    Con tantissima stima

    Daniele

    • Pasquale Gallo scrive:

      Ringrazio per la stima e prometto, da testimone per fortuna ancora vivente, di rivelare sia attraverso il libro sia con articoli approfonditi l’unica verità su quello che è successo nel 2006 ma che è stato preparato con tenacia da parte di nemici esterni e soprattutto interni fin dal 1994, dall’arrivo indesiderato quindi a Torino della triade.
      A presto

  2. gianluca scrive:

    Gentile Pasquale, veramente ci sono ancora cose da sapere che ancora non si sanno su quella terribile farsa? La cosa più atroce è che non si riesce a porre giustizia a quelle nefandezze della storia del calcio ed i relativi albi d’oro distorti da una menzogna che fa brillare di luce indegna i veri colpevoli farabutti ideatori di questa immensa meschinità. Spero che il suo libro contribuisca a far ciò, ma la parola fine sarà scritta solo quando verranno riaggiornati gli almanacchi secondo i responsi del campo, unico giudice supremo!
    Mi raccomando, ci tenga informati sull’uscita del libro!

    con affetto e stima, un caro abbraccio.

    Gianluca

    • Pasquale Gallo scrive:

      Caro Gianluca, mi scuso per il ritardo con cui rispondo. Spero di poterti dare una speranza di giustizia assicurandoti che non solo con il mio libro ma anche con tutta la mia forza agirò per far comprendere ai tifosi della Juventus in primis e a tutti i veri sportivi ciò che è successo e perchè è successo. Purtroppo per qualcuno sono ancora un testimone scomodo. Alcune icone cadranno mentre personaggi unici martoriati spero che abbiano il giusto risarcimento quantomeno morale. Il libro poi (Io e la Juve: storia di un grande amore) non è stato scritto solo per questi ultimi anni ma soprattutto per rivelarvi verità nascoste riguardanti la storia ultracentenaria della Juventus con tutti i torti, le ingiustizie, le gelosie e gli scandali che la società bianconera ha dovuto subire da sempre e soprattutto dal 1923 quando fu comprata da Edoardo Agnelli (padre di Gianni). Sono documenti storici che ho rimesso in piedi fino al 1982 perchè poi da quel momento, per mia grande fortuna e gratificazione, ho vissuto direttamente tutta la storia in prima persona. La pagina dell’Heysel ed una rivelazione del 2006 costituiscono capitoli fondamentali. Dovrò cercare di scuotere anche i tanti che, per le ultime nostre vittorie, hanno purtroppo ritenuto che il passato sia passato e non ci si possa più ribellare. Io sono tenace ed ho bisogno di gente come te.
      Grazie ed a presto.

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